Giorno: 3 Luglio 2009

“Da oggi siamo tutti un po’ meno liberi”, di Luigi Manconi

Oltre quarant’anni fa, l’Avanti! titolava: da oggi ognuno è più libero. Sia detto senza alcuna retorica: con l’approvazione del cosiddetto «pacchetto sicurezza» quell’annuncio (allora motivatamente ottimista) va rovesciato. È vero, nell’anno di grazia 2009 siamo tutti un po’ meno liberi. Le norme approvate vanno analizzate, ma già si può dire che la classificazione come reato dell’immigrazione irregolare e l’introduzione delle «ronde» costituiscono due lesioni profonde come non mai inferte al nostro ordinamento giuridico. E un significativo passo indietro nel sistema dei diritti e delle garanzie. Il risultato è di criminalizzare i migranti non per i loro comportamenti ma per il solo fatto di non essere nati in Italia, subordinando la regolarità del soggiorno al possesso di un permesso “a punti”, che la pubblica autorità potrà azzerare sulla base di criteri alquanto fumosi. Ma qui emerge una questione ancora più profonda: per la prima volta nel nostro sistema penale viene sanzionata la mera condizione di irregolarità. È reato, e aggravante nel caso si commettano altri reati, un semplice stato, una condizione, un dato esistenziale (migrante: come, …

Antonio, a casa dopo 20 anni di posto fisso. “Ho perso il futuro senza avere colpe”, di Roberto Mania

La nuova ondata di disoccupati non è più quella dei precari, ora tocca ai figli del baby boom. Stanno al nord, nelle fasce ancora industriali, nelle province del “voto calloso” alla Lega. Siamo solo all’inizio: la disoccupazione si muove in ritardo rispetto al Pil. Cinisello Balsamo (Milano) – «Mi chiamo Antonio, ho quarantadue anni, vivo a Cinisello Balsamo, sono disoccupato». Disoccupato, senza lavoro, senza più fabbrica. A casa, dopo vent’anni di contratto a tempo indeterminato, posto fisso e nessuna precarietà. La storia di Antonio Narciso da Bitonto, provincia di Bari, è la storia di una nuova generazione di lavoratori a rischio, né vecchi né giovani. Lavoratori garantiti fino al crollo della Lehman Brothers. Ora sono entrati nelle tabelle dei disoccupati dell’Istat e di Eurostat, e hanno cambiato prospettiva. La loro vicenda sta diventando complementare al racconto di Aldo Nove nel suo “Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese”. Quello era il romanzo dei lavoratori flessibili, malpagati, senza futuro. Una generazione diventata matura nell’incertezza e che ora sta passando direttamente dalla precarietà …

“I compagni di merende” di Massimo Giannini

Abbassare i toni, chiede il presidente della Corte Francesco Amirante. Come se la cena fra due giudici costituzionali, il capo del governo e il suo guardasigilli fosse una questione di fair play privato e di bon ton istituzionale, e non invece uno scandalo e una vergogna morale. Cos’altro deve accadere, perché si percepisca l’abisso etico-politico in cui il berlusconismo ha precipitato questo paese, riproducendo per partenogenesi le forme di un conflitto di interessi sempre più endemico, pervasivo, totalizzante? Cos’altro deve accadere, perché si comprenda l’imbarbarimento giuridico-normativo in cui il berlusconismo ha trascinato lo Stato di diritto, trasformandone i “servitori” irreprensibili in co-autori irresponsabili delle sue leggi ad personam? Le parole dei due giudici coinvolti nel caso si commentano da sole. A colpire, nell’eloquio di Luigi Mazzella e di Paolo Maria Napolitano, non è solo la corriva complicità di chi detta per lettera un “caro Silvio, siamo oggetto di barbarie”, né la banale volgarità di chi obietta “a casa mia invito chi voglio”. Un frasario da “compagni di merende”, più che da principi del foro, che nessuna …

Unità: “Bocciato il ministro. Scuole da chiudere, decideranno Regioni e Comuni”

La Corte Costituzionale accoglie in parte il ricorso delle otto Regioni italiane. Resta però intaccato l’impianto generale, e quindi la possibilità di attuare i tagli al bilancio (8 miliardi) e al personale docente e Ata: 132 lavoratori. È tempo d’esami e il ministro viene rimandato, come s’usava un tempo. La Corte Costituzionale boccia Maria Stella Gelmini su due “materie”, ritenuti di competenza regionale (ed otto Regioni erano state a promuovere il ricorso alla Consulta, nell’agosto scorso): il primo riguarda la definizione tramite regolamento ministeriale di criteri, tempi e modalità per ridimensionare la rete scolastica. In pratica, lo sforbiciare da Roma delle piccole scuole delle comunità montane e dei piccoli paesi, intenzione che aveva allarmato molte località che si vedevano depauperate dalla volontà della Gelmini di toglier loro la scuola. Pratica che fu scongiurata già al tempo, attraverso il ritiro della norma con un decreto legge, ma che restava “pendente”. La seconda insufficienza che la Consulta appioppa al ministro è sulla conseguente volontà di attribuire anche allo Stato (e non soltanto a Regioni e enti locali) …

“Senza primarie e vocazione maggioritaria non c’è PD”

A due anni dal Lingotto e 5 mesi dalle dimissioni il convegno voluto da Veltroni. Il PD oggi c’è e se Walter Veltroni si rimprovera un errore è quello “di aver fatto poco PD, non troppo PD”. E’ l’ammissione che fa durante l’iniziativa che ha voluto al teatro Capranica di Roma a due anni dal discorso del Lingotto a cui hanno partecipato tanti esponenti del PD, come Pietro Ichino, Luigi Zanda, Sergio Chiamparino, Paolo Gentiloni, Francesca Barracciu e Debora Serracchiani. Mentre in platea assieme ai leader sindacali c’erano anche Piero Fassino, Filippo Penati e Dario Franceschini. C’ uno striscione sulle balconate del teatro Capranica. C’è scritto BENTORNATO WALTER. Ma Veltroni spiega che non vuole entrare nella battaglia congressuale, scegliendo di indicare i tre punti su cui per lui deve puntare il PD: lotta alla precarietà, sicurezza, ambiente. “Io sono e resterò fuori, come avevo promesso”. L’ex segretario tiene a ribadire che non è d’accordo con il “nuovismo” a tutti i costi perché “come tutti gli ’ismì, sono cose ideologiche. Ma neanche con chi dice ’basta …

“Donne più tardi in pensione”, di Pietro Ichino

Caro direttore, nel 1969 la Corte Costituzionale italia­na spiegò con queste parole per­ché riteneva giusto che le don­ne andassero in pensione prima degli uomini: «Rientra fra i pote­ri del legislatore anche quello di limitare nel tempo il periodo in cui la donna venga distratta dal­le cure familiari e di consentire che, giunta ad una certa età, es­sa torni ad accudire esclusiva­mente la famiglia». Una sentenza del novembre scorso del­la Corte di Giustizia europea ha condan­nato invece l’Italia a rimuovere questa dif­ferenza di trattamento, almeno nel setto­re dell’impiego pubblico. E, poiché l’Ita­lia non se ne è data per intesa, ora la Commissione europea ha aperto una pro­cedura di infrazione, che potrebbe co­starci molto cara se non ci affretteremo a ottemperare. Molti ancora oggi, a destra come a sini­stra, non si rassegnano a questo obbligo comunitario; ma le parole della Corte Co­stituzionale di quaranta anni fa oggi sba­lorditive, eppure limpidissime nel chiari­re la vera logica della differenziazione so­pravvissuta fino a oggi dovrebbero indur­ci a parificare al più presto i limiti di età per la pensione anche nel …

L’on. Manuela Ghizzoni interviene sul tema dei lettori di scambio

Di seguito la lettera inviata al Corriere della Sera dall’On. Ghizzoni relativa alla vicenda dei lettori di scambio e all’articolo di Claudio Magris Caro Direttore, Claudio Magris è intervenuto sul Corriere a proposito della desolante, improvvida e infelice decisione del Governo di abrogare la figura dei lettori di scambio culturale presso gli atenei italiani. Ho già depositato un’interrogazione urgente al ministero su questa ennesima operazione di ‘riduzione della spesa’, così vengono infatti definiti i tagli devastanti che il Governo sta operando nei confronti di scuola, università, ricerca e cultura. A chi scrive sembrerebbe molto più adeguata la definizione di ‘tagli agli investimenti’ per il futuro del Paese. Dopo la protesta da parte di varie ambasciate ed esponenti del mondo accademico, il Governo si era impegnato a garantire la prosecuzione dell’attività dei lettori di scambio tramite un apposito intervento normativo, che però ad oggi non è stato ancora presentato. Così come non ha sortito effetti l’incontro che si è svolto a metà maggio tra alcune ambasciate e i rappresentanti del ministero dell’istruzione. Il lettore di scambio, …