Giorno: 19 Luglio 2009

Crisi: un sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro

La Regione Emilia-Romagna interviene sulle famiglie a rischio di povertà. 5milioni è il fondo straordinario di contrasto alla crisi economica stanziato dalla Regione. Dopo i provvedimenti di inizio anno a favore delle imprese e per agevolare i prestiti dagli istituti bancari, la Regione ora mette sul piatto cifre straordinarie a sostegno delle famiglie a rischio di povertà.. La Commissione Bilancio ha dato ieri il via libera – in fase di assestamento – al fondo che prevede un sostegno al reddito per ha perso il lavoro e un sostegno alla genitorialità e agli impegni di cura verso i figli per le famiglie a rischio di povertà ed emarginazione. Parte del fondo verrà anche destinato all’avvio di un percorso a tutela dei minori e a rischio di abbandono e maltrattamenti.

L’Aquila, Cialente contro il governo: “non possiamo restituire le tasse”

Il primo cittadino minaccia di consegnare la fascia a Napolitano: «Siamo fermi al 7-8 aprile, come facciamo a recuperare quelle cifre? Se devo essere lasciato in queste condizioni, dismetterò la fascia tricolore di sindaco e la restituirò al capo dello Stato, Giorgio Napolitano». Il primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente, anche stamane, in conferenza stampa congiunta con il parlamentare del Pd Giovanni Lolli, ha tuonato contro il governo. «Qualcuno si è permesso anche di prendermi in giro – ha aggiunto -. ma io continuo a ribadire che ci sentiamo abbandonati, che siamo abbandonati. Dopo la meravigliosa solidarietà del sistema Italia, ora il Paese, ed il Parlamento che lo rappresenta, ci dice che siamo tornati alla normalità e che dobbiamo restituire le tasse. Nulla di più falso: qui siamo ancora fermi al 7-8 aprile mattina». L’incontro a Strinella 88 era stato convocato proprio per affrontare l’argomento delle tasse, sospese fino a dicembre per il terremoto del 6 aprile, e delle modalità di restituzione. «Non possiamo farcela a pagare queste tasse a gennaio – ha più volte ripetuto …

“Paolo Borsellino: diciassette anni dopo la strage l’indagine è sul ruolo dei servizi”, di Nicola Biondo

Le Procure di Caltanissetta e Palermo scavano nei rapporti tra Cosa Nostra e gli apparati dello Stato. Dietro la decisione di uccidere Borsellino la storia di un’inconfessabile trattativa avviata da Riina. Sono passati diciassette anni dal giorno in cui giudice Paolo Borsellino e la sua scorta furono trucidati da un’autobomba. Diciassette anni senza verità. Troppe ombre, false testimonianze, reticenze, omertà. Ma forse tutto questo sta per finire. Le indagini delle Procure di Caltanissetta e Palermo – che mai si sono interrotte – negli ultimi mesi hanno individuato tre nuove testimonianze che potrebbero essere decisive. La prima è quella del mafioso Gaspare Spatuzza. Dopo 11 anni di carcere duro ha rivelato di essere stato lui a rubare la macchina che sarebbe poi stata imbottita di esplosivo. Un racconto che demolisce molte false verità, alcune delle quali consacrate da sentenze passate in giudicato, e apre la porta all’individuazione di nuovi e diversi responsabili dell’organizzazione della strage. Le altre due testimonianze sono quelle di Giovanni Brusca, il killer della strage di Capaci, e di Massimo Ciancimino, il figlio …