“La Corte Costituzionale boccia «l’anti-precari». Per le Poste rischio crac”, di Giuseppe Vespo
Il governo ha decretato: Precari per sempre», titolava L’Unità il 27 luglio di un anno fa. Qualcuno nella confusione della manovra estiva aveva inserito una norma che venne subito ribattezzata la legge «anti-precari». Una sorta di sanatoria, per legare le mani ai giudici del Lavoro e – si pensò ai tempi – fare un favore a qualcuno. I magistrati, in sostanza, non avrebbero più potuto obbligare le aziende a riassumere – a tempo indeterminato – i lavoratori precari che ne avevano diritto. Tutti quei dipendenti, cioè, che avevano fatto causa al datore di lavoro per l’ingiustificato ricorso a contratti a tempo determinato. Al posto della stabilizzazione, dall’entrata in vigore della norma, i lavoratori avrebbero potuto ottenere un indennizzo. Nel corso di quest’anno sono stati diversi i Tribunali che hanno sollevato dubbi di legittimità costituzionale. I primi, nell’ottobre scorso, furono le Corti d’appello di Bari e di Genova. Il 23 giugno i giudici della Consulta – relatore l’avvocato Luigi Mazzella – hanno discusso e votato la norma anti-precari ed entro luglio renderanno pubblica la loro sentenza. …