Giorno: 19 Ottobre 2011

"La democrazia non ha prezzi", di Stefano Rodotà

La qualità della politica e dei politici si misura nelle situazioni difficili. Grave è sicuramente quel che è avvenuto sabato a Roma, e proprio per questo sarebbe stato indispensabile, da parte di tutti, reagire senza emotività, senza cedere alla tentazione di sfruttare la situazione per catturare qualche facile consenso. E senza proporre misure che poi, in concreto, possono rivelarsi pericolose e pure scarsamente efficaci. Qualche memoria in questo senso dovremmo averla, a cominciare da quella legge Reale così incautamente evocata. E dovremmo aver capito, proprio perché abbiamo attraversato il dramma del terrorismo, che la forza della democrazia sta nella capacità di utilizzare fermamente la legalità ordinaria, senza precipitarsi ad invocare leggi eccezionali appena ci si trova di fronte a qualche difficoltà. La fuga nella legislazione eccezionale è stata troppe volte la via per apprestare alibi, per coprire inefficienze. Ed è stata pagata assai cara, perché le istituzioni hanno presentato una inutile faccia feroce, mentre tardavano nel mettere a punto le adeguate misure organizzative. Scrivere una norma è facile. Ben più arduo, ma indispensabile, è proprio …

FISH in Commissione Finanze: delega assistenziale inemendabile

Il documento depositato – informa Barbieri – rappresenta anche uno sforzo informativo che è illuminante circa le immediate ricadute alle quali si è dato finora poca importanza. Apparirà ora con tutta evidenza che cosa accade dal 2012”. “Il disegno di legge delega sulla riforma assistenziale è inemendabile nei contenuti, nella forma, nelle finalità e nei metodi”. Così ha perentoriamente dichiarato Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, a margine della audizione presso la Commissione Finanze della Camera presso la quale la FISH è stata convocata. Ma anche la riforma fiscale costituisce, in alcune sue parti, un pericoloso arretramento nelle politiche, dirette o indirette, a favore di tutte le famiglie e dei singoli in maggiore difficoltà e non può che produrre effetti dannosi e recessivi, oltre che per la coesione sociale, anche per l’economia reale. In un corposo ma molto chiaro documento, lasciato agli atti della Camera, la FISH ha posto in assoluta evidenza quali saranno le ricadute negative sulle famiglie italiane, sulle persone con disabilità e sui diritti soggettivi. Le critiche al …

"Molise, un voto due letture", di Rudy Francesco Calvo

Il Pd discute della sconfitta elettorale: c’è chi parla di débâcle e chi di avanzata. I numeri si possono interpretare, ma fino a un certo punto. Paolo Di Laura Frattura, candidato del centrosinistra alla presidenza della regione Molise, ha preso 87.637 voti, pari al 46,15 per cento. Ha sfiorato la vittoria, fermandosi a soli 1.500 voti dal governatore riconfermato Michele Iorio e raggranellando quasi 15mila preferenze in più rispetto alla coalizione che lo ha sostenuto. Ma rispetto a Roberto Ruta, candidato nel 2006, ha “guadagnato” solo lo 0,29 per cento, pur perdendo in termini assoluti oltre 7mila voti. Segno che l’astensionismo ha colpito anche il centrosinistra. Guardando invece ai voti di lista, il Pd rimane al di sotto del 10 per cento (17.735 preferenze), ben lontano dai numeri delle politiche del 2008 (35.330, pari al 17,9 per cento) e dalla somma di Ds e Margherita alle regionali precedenti (46.577, 23,3 per cento). Un risultato solo in parte compensato da due liste civiche (Alternativ@ e Partecipazione democratica) che insieme raccolgono il 10,5 per cento dei consensi, …

"Lega, è guerra totale Tosi contesta, Bossi lo vuole espellere", di Andrea Carugari

Nella Lega è guerra totale. E l’ormai quasi certa espulsione del sindaco di Verona Flavio Tosi rischia di essere l’avvio di una slavina che potrebbe disintegrare il Carroccio. La polvere sulla battaglia di Varese non ha fatto in tempo a depositarsi, tra liste di epurazione e video delle contestazioni a Bossi, che ieri è arriva la “scazzottata” tra Tosi e il Gran Capo in persona. Il sindaco scaligero ha osato dire a Radio 24 che «molti deputati della Lega in certe votazioni hanno avuto il voltastomaco». E ha ribadito quello che tutti i maroniani pensano, e cioè che serve un cambio a palazzo Chigi. «Chi sta a Roma non può dire quello che pensa di Berlusconi. Ma io ho la fortuna di essere sindaco e dico ciò che penso. Molti dirigenti della Lega la pensano come me». Bossi stavolta lo prende per il collo, metaforicamente. Mostra il dito medio ai cronisti che gli chiedono un commento: «Tosi è uno stronzo, ha tirato nella Lega un sacco di fascisti, cosa che non può essere sopportata per …

"Tentazioni autoritarie", di Michele Prospero

Solo un analista grossolano può stupirsi dinanzi alla strana coppia Maroni-Di Pietro sorpresa a invocare leggi speciali per la difesa dell’ordine violato dagli infiltrati nei cortei. Avrebbe dovuto piuttosto destare meraviglia il tentativo inopinato, da tempo condotto dall’ex pm, di cavalcare la protesta e di agganciarsi alle parti più radicali del sindacato. Il fatto è che il populista non scarta nulla, assorbe gli echi lontani del tintinnio delle manette e i rumori vicini dei tamburi della lotta più dura. Non ha problemi di coerenza, e soprattutto non ha memoria il populista. Quando poi un partito si identifica con una persona, e sia la Lega sia l’Idv hanno un forte marchio personale, e ora persino familiare, ogni acrobazia, anche la più spericolata diventa possibile. La resuscitata questione dell’ordine nasconde un problema sempre caldo. La storia d’Italia ha provocato ferite che ancora bruciano per poter affrontare con superficialità un nodo così virulento come quello del rapporto tra violenza e movimento politico. Maroni, che pure riscuote apprezzamenti per la misura e la compostezza (è però davvero adeguato, allo …

"Una scuola più difficile per tutti, un'università professionalizzante" di Annalisa Andreoni, ricercatrice allo IULM

L’intervento di Claudio Giunta a proposito dell’eccessivo numero di studenti, privi delle necessarie competenze di base, che affollano le facoltà umanistiche ha il merito di affrontare a voce alta e senza ipocrisia cose che tra colleghi docenti si dicono ormai da tempo sottovoce e badando a non farsi sentire troppo distintamente, che cioè l’insegnamento delle discipline umanistiche all’Università stia progressivamente sbiadendo, perché tutti noi arretriamo giorno dopo giorno di fronte all’abbassamento di livello degli studenti che laureiamo. Il coraggio di Giunta, per il quale tutti noi dobbiamo essergli grati, è che dice queste cose senza tema di passare per reazionario, quale in effetti non è, perché se la sua presa di posizione fosse espressione di una concezione della cultura elitaria, intesa a escludere le masse popolari dalla fascia alta dell’istruzione – quella universitaria, appunto – sarebbe persino banale e arriverebbe buona ultima dopo tutte le deprecationes del presente alle quali da anni assistiamo ormai quasi quotidianamente. Invece, il punto di vista di Giunta è quello di chi crede sinceramente al ruolo imprescindibile dell’istruzione pubblica nella …

"Le parole che il governo non ascolta", di Paolo Baroni

Bambole, non c’è una lira. Ieri il presidente del Consiglio ha ammesso pubblicamente che per il decreto sviluppo non ci sono soldi, per cui «ci dobbiamo inventare qualcosa». «Senza fretta» però, perché è ormai evidente a tutti che oltre ai soldi mancano anche le idee. Non quelle improvvisate da un qualche ministro con smanie di protagonismo, ma quelle buone, quelle in grado di dare la scossa al Paese. Ancora ieri le imprese, tutte assieme, hanno scritto al governo per chiedere misure «concrete e credibili» ed annunciare che «il tempo è scaduto», perché la fiducia è ai minimi e la recessione incalza. Servono subito risorse e interventi strutturali, non un condono magari raffazzonato ma interventi su fisco, pensioni e liberalizzazioni. La risposta: nuovi tavoli tecnici, nuovi vertici ed i soliti ricatti sulla nomina alla Banca d’Italia che paralizzano tutto. Il Paese affonda ogni giorno di più ed il governo è letteralmente senza bussola. Arriva a proporre misure come la liberalizzazione dell’attività di estetista o quella del commercio di margarina, mentre il resto del mondo (banche, imprese …